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Noi, guerriere della notte

31 Maggio 2014

Ho avuto la conferma che la moda e il running parlano un linguaggio comune proprio un anno fa, in occasione della prima edizione della We own the night, la 10 chilometri di corsa al femminile organizzata da Nike nelle principali città europee, tra cui Milano.

Quando ho iniziato a correre, nel 2010, mi vestivo come una piccola disadattata sociale e avrei tremato all’idea di incontrare qualche conoscente lungo il mio percorso. Troppa dicotomia tra il mio essere nel quotidiano e la nuova me sportiva che stava nascendo. Una condizione che non è durata molto per fortuna. Nel momento in cui mi sono resa conto che la corsa era diventata parte integrante della mia vita e che non potevo perseverare a lungo in questo stato di schizofrenia, mi sono decisa ad avviare un restyling completo del guardaroba sportivo, con il risultato che ora dispongo di una selezione degna di una vera Barbie runner!

Ad aggravare la mia patologia cronica di shophaholic inoltre è arrivata poi, come un fulmine a ciel sereno, la We own the night. Decine di pulzelle della moda, tra giornaliste, uffici stampa, blogger e influencer sono state abilmente coinvolte nell’iniziativa, trasformando questa corsa in the place to be.

Quest’anno c’è stato il bis. Venerdì 30 maggio eravamo in 7.500 a sgambettare tra le strade di una Milano in fermento pre Expo, dentro e fuori i parchi del centro, salutando il Duomo e il Castello Sforzesco. Tutte griffatissime con una maglia verde acqua che ognuna di noi ha potuto personalizzare, con i vestiti del cambio infilati in una sacca realizzata insieme a Vivienne Westwood, le labbra rosse grazie all’omaggio di un rossetto di Kiko e con al polso un bracciale Stl made in Italy, regalato come medaglia dell’evento.

Milano sta cambiando con nuovo fervore sotterraneo di arte e creatività e credo che questo evento ne sia una prova. La prova anche di come noi donne stiamo modificando il nostro atteggiamento nei confronti dello sport. Al ritiro del pettorale, c’erano dietro di me in coda due signore sulla sessantina. Discutevano su come, ai tempi in cui erano ventenni, fosse disdicevole per una ragazza andarsene in giro da sola, figurarsi correre. Oggi, durante i miei allenamenti settimanali, vedo quasi più donne che uomini. Sarà il fatto che la corsa va di moda, sarà che i marchi dello sport stanno lavorando sempre meglio rendendo le collezioni glamour e appealing, certo è che il fenomeno del running al femminile ci ha preso il cuore. Ognuna di noi ha cominciato per motivi diversi ma sicuramente, se non avessimo avuto la strada spianata da eventi del genere e dalla possibilità di scegliere, la presa sarebbe stata più difficile. E se l’effetto sortito è quello di educare ad abitudini di vita salutare sono convinta che la scommessa sia già stata vinta.

Come l’altra sera ho vinto la gara con me stessa, contro l’affanno, contro la stanchezza, arrivando al traguardo alla fine di una salita di tutto rispetto. Grazie a tutte le ragazze che sono state con me per le emozioni che mi avete fatto vivere. Siamo una vera forza, non dimentichiamocelo mai. Soprattutto quando corriamo, perché sappiamo farlo con stile.

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