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La verità è che non corri abbastanza

8 Agosto 2017

Io e la corsa flirtiamo ormai da tempo.

Tra poco saranno sette anni da quando ci siamo conosciute per la prima volta.

All’inizio è stato un timido approccio, del tipo: “Tu mi servi solo per fare un po’ di movimento. Non farò mai una gara. Non mi interessa a quanto vado”.

Dopo qualche tempo, il nostro rapporto si è evoluto ed è diventato tutto un: “Mi piace il tempo che passiamo insieme. Mi rilassa stare con te. Usciamo insieme a esplorare nuovi sentieri”.

Dopo qualche anno, la nostra relazione si è trasformata quasi una dipendenza: “Senza di te non ci sto più. Voglio diventare una runner migliore. Voglio raccogliere i frutti del nostro rapporto, nel bene e nel male”.

Oggi, però, mi sento confusa. Sarà la crisi del settimo anno. In questo periodo, certo, sono migliorata ma non ancora quanto avrei voluto.

Perché?”, mi sono chiesta. La risposta è arrivata ineluttabile e crudele nella sua durezza dal mio allenatore: La verità è che non corri abbastanza”.

Ma come è possibile quantificare il concetto di “abbastanza” nella corsa?

Sicuramente si tratta di una variabile estremamente soggettiva. In generale, è necessario praticare un minimo sindacale di almeno tre uscite alla settimana con un lungo domenicale e un paio di sessioni di ripetute infrasettimanali. Questa formula, in una prima fase, sarà sufficiente per ottenere dei traguardi ma poi subentrerà l’esigenza di migliorare (come nel mio caso) e di aggiungere di conseguenza una seduta a settimana, tenendo sempre sotto controllo il chilometraggio.

Da 30 a 50 km. E’ il livello base, un volume minimo per raggiungere obiettivi di resistenza.

Da 60 a 80 km. Si tratta di un range che un corpo allenato può affrontare senza problemi e costituisce un’ottima base per il runner evoluto.

Da 100 a 140 km. Questo comincia ad essere un chilometraggio importante, che richiede non solo un’ottima situazione fisica alle spalle ma anche parecchio tempo da dedicare alla corsa e, aspetto non trascurabile, al recupero. A questi livelli, spesso sono necessarie doppie sedute giornaliere.

Con chilometraggi maggiori non mi sento, sinceramente, di andare avanti. E’ terreno degli ultra runner.

Se analizziamo, invece, le tipologie classiche di gara, si può dire che per correre una 10k in tutta sicurezza bisogna aver già corso bene circa 12k, per una mezza bastano tra i 20-22k mentre per la maratona, in genere, il lunghissimo sarà di circa 35k ma di questo vi parlerò a tempo debito.

Per ora mi limito a mettere nella casella dei buoni propositivi di settembre un quarto allenamento a settimana. Il resto sarà una bella scommessa. Obiettivo? Realizzare il famoso salto di qualità.

Nella foto di apertura indosso abbigliamento da running Aeance e scarpe Under Armour.

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