Experience

Diari di corsa: 11k allenanti

11 Luglio 2015

Oggi ho corso un po’ più di 11 chilometri allenanti in vista della Stralivigno di fine luglio.

Max, il coach della Canottieri Milano, ha esaudito il mio desiderio di fare delle salite portando me e altri quattro malcapitati sulla ridente montagnetta di Corsico e aggiungendoci anche un cavalcavia a me ignoto.

Senza smentirci, siamo partiti alle 13 con una trentina di gradi ma, fortunatamente, l’aria era un po’ mossa dal vento. Per i primi 4k siamo andati a passo tranquillo fermandoci a bere al terzo e al quarto chilometro. La prima salita è stata fatta a ritmo blando, almeno per quello che mi comunicava il fiato, così ho potuto mollare tutto nella discesa, dove mi sentivo alla grande.

Appena arrivati in piano, però, invece di svoltare a destra per ritornare verso i 4k, abbiamo proseguito a sinistra addentrandoci in una strada che non avevo mai percorso prima. E lì sono iniziati i dolori. Abbiamo affrontato un cavalcavia dove il coach ha iniziato a tirarmi il collo e a farmi provare davvero fatica (io che riesco a non avere quasi mai il fiatone). Anche il ritorno è stato impegnativo perché, invece di rallentare e accorciare il passo in salita, mi veniva chiesto, o meglio imposto, di dare sempre di più. Così, per un po’, sono riusciti a zittirmi.

Per tornare indietro abbiamo rifatto la montagnetta, ancora tirando, e arrivati a fine discesa, quando già agognavo l’acqua della fontanella, mi è stato detto di risalire insieme al buon Mario fin quasi in cima. Devo dire che questa richiesta mi ha molto spiazzata psicologicamente e ho avuto ancora un’altra conferma del fatto che nella corsa la testa gioca un ruolo quasi più rilevante del fiato e delle gambe.

I 4k di ritorno li ho fatti abbastanza bene a traino di Mario, pensando a mollare le braccia ritmicamente, cosa che mi ha permesso di vedere l’ultima parte dell’allenamento volare via in serenità (più o meno). In questi casi è come se inserissi un pilota automatico, le gambe vanno da sole, la testa si libera completamente e io macino chilometri senza quasi accorgermene.

Bell’allenamento, davvero. Non smetterò mai di dire quanto la corsa mi renda felice e quanto un training serio sia fondamentale per
spingere un po’ più in là i propri limiti.

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